Seguire in tempo reale il viaggio di un acquisto online è diventato un gesto quasi istintivo. Non appena la conferma d’ordine arriva in posta elettronica, la curiosità di sapere dove si trovi il pacco e quando busserà alla porta prende il sopravvento. Se il venditore ha scelto UPS come vettore, il controllo del percorso è particolarmente semplice perché la società ha predisposto diversi canali, tutti sincronizzati con la medesima banca dati e aggiornati di continuo. Indipendentemente dal fatto che si voglia consultare una pagina web, aprire un’applicazione mobile o affidarsi a software di monitoraggio multipiattaforma, l’informazione disponibile è la stessa; ciò che cambia è soltanto l’interfaccia. Il segreto sta nel capire quale strumento si adatti meglio al proprio stile di vita: il professionista trascorre molte ore al computer e preferirà forse la versione desktop, mentre chi vive con lo smartphone in mano troverà più comodo integrare le notifiche push di UPS Mobile nella routine quotidiana.
Indice
Il numero di tracking UPS
Per rintracciare una spezione UPS occorre innanzitutto il codice a diciotto caratteri che comincia con «1Z»; è la targa dell’invio, generata dal sistema appena l’etichetta viene stampata, e consente di richiamare la scheda che descrive ogni scansione effettuata lungo la catena logistica. Altri formati più brevi, per esempio serie di dodici o nove cifre, possono comparire su spedizioni particolari, ma l’identificatore in stile «1Z9999999999999999» rimane il più diffuso e riconoscibile. Il numero è riportato nella mail di conferma inviata dal negozio, sul documento di trasporto consegnato al mittente e, per chi abbia già mancato la prima consegna, anche sull’InfoNotice lasciato dal corriere nella cassetta delle lettere. Senza di esso il tracciamento diretto non è possibile, ma esistono strade alternative, come la ricerca per riferimento d’ordine, che in alcuni casi permettono di aggirare la mancanza del tracking puro.
Rintracciare dal computer tramite il sito UPS
Chi preferisce il grande schermo può aprire il browser e accedere al sito ufficiale UPS. La pagine iniziale riconosce la provenienza geografica dell’utente e propone subito la sezione «Ricerca». A questo punto basta scrivere, oppure incollare dalla mail, il numero di ricerca nell’unico campo disponibile e premere il tasto Ricerca. In pochi secondi appare una cronologia essenziale ma completa: località dell’ultimo passaggio in scansione, orario dell’aggiornamento, sintesi dello stato attuale, data stimata per l’arrivo. Il linguaggio è volutamente asciutto; a fare la differenza è piuttosto la frequenza con cui i dati si rinfrescano, spesso a distanza di minuti quando la spedizione attraversa hub critici come Colonia o Bergamo. Se il mittente ha invitato il destinatario a controllare il pacco mediante riferimenti, per esempio un numero d’ordine o un codice cliente, si può passare alla funzione «Ricerca per numero di riferimento», raggiungibile dal medesimo menu. L’utente inserisce il riferimento, delimita il periodo temporale in cui presume che la spedizione sia partita e, volendo, aggiunge il CAP e il Paese di destinazione: parametri utili per restringere il campo qualora lo stesso venditore spedisca decine di pacchi al giorno.
Ricerca senza tracking – Il riferimento di spedizione
Il tracciamento tramite riferimento diventa decisivo quando la mail con il tracking si è smarrita o quando il pacco appartiene a una fornitura aziendale gestita con numerazione interna. UPS collega infatti a ogni etichetta fino a trentacinque caratteri alfanumerici scelti dallo speditore, che possono coincidere con il numero di fattura o con la sigla di un progetto. Inserendo quel riferimento all’interno della pagina «Cerca un pacco», il sistema restituisce l’identificativo ufficiale e permette di proseguire come se lo si fosse avuto sotto mano sin dall’inizio.
Utilizzare l’applicazione UPS su smartphone e tablet
L’applicazione mobile, disponibile gratuitamente per Android e iOS, replica in formato tascabile le funzioni del portale, ma aggiunge la comodità delle notifiche e la possibilità di scannerizzare il codice a barre con la fotocamera, purché l’etichetta inizi proprio con «1Z». Una volta scaricata, l’app chiede di confermare lingua e Paese, poi si è subito operativi: il numero di ricerca va digitato o inquadrato e, se lo si desidera, si possono salvare più spedizioni in un’area personale così da non dover riscrivere nulla nelle volte successive. Chi viaggia spesso apprezzerà la notifica push che avvisa quando il pacco cambia stato – per esempio quando passa alla fase «Out for delivery» – senza dover controllare manualmente. Al momento l’app non consente la ricerca per riferimento, una limitazione aggirabile aprendo il sito UPS nel browser del telefono, dove la funzione è comunque disponibile.
Soluzioni universali con applicazioni di terze parti
Chi riceve merci da corrieri diversi può unificare su un’unica dashboard le proprie spedizioni. Programmi come AfterShip, Parcel o 17TRACK riconoscono automaticamente il formato «1Z» e interpellano l’API pubblica di UPS per scaricare gli stessi dati che si troverebbero sul sito ufficiale. L’utente, in pratica, registra tutti i suoi acquisti e viene avvisato quando uno qualunque avanza di stato. Le app cross-carrier sono utili soprattutto a chi acquista regolarmente su marketplace internazionali, dove capita di ricevere nello stesso mese pacchi elaborati da UPS, DHL, Poste Italiane o corrieri asiatici: avere tutto sotto controllo con un solo tap libera tempo e abbatte il rischio di dimenticare una consegna in giacenza.
Dal lato del mittente – Controllare la propria spedizione
I passi da compiere non cambiano se si è la persona che ha consegnato la scatola all’ufficio spedizioni anziché colui che l’aspetta a casa. Nel momento in cui si compila l’etichetta, il sistema di UPS rilascia un documento riepilogativo con la data di partenza, l’indirizzo del destinatario e, naturalmente, il tracking. Conservarlo è fondamentale: da quel momento mittente e destinatario condividono lo stesso codice e possono consultare le medesime informazioni. Se il foglio si perde o se il punto di raccolta non lo ha consegnato, è consigliabile tornare al banco spedizioni o contattare il servizio clienti con i dati di invio (luogo, data, nominativo del destinatario) per ottenere di nuovo l’identificatore; senza di esso UPS non autorizza divulgazioni sullo stato della spedizione per ragioni di tutela della privacy.
Quando qualcosa non quadra – Supporto e problemi comuni
Può capitare che, anche digitando correttamente il tracking o il riferimento, la ricerca non produca risultati. In genere la causa è banale: il pacco è stato etichettato ma non ancora scansionato nel primo centro di smistamento, oppure si è digitato per errore uno zero al posto della lettera «O». Se l’assenza persiste per più di ventiquattro ore lavorative conviene consultare la sezione di supporto presente sul sito, ricca di risposte rapide, o compilare il modulo di contatto via mail. Chi preferisce la voce umana trova nella pagina «Contattaci» i numeri telefonici divisi per nazione e per tipologia di servizio. È rassicurante sapere che UPS trattiene la spedizione non consegnata in un Access Point per dieci giorni di calendario prima di avviare il reinoltro, dando così il tempo necessario per risolvere eventuali errori di indirizzo o delegare un ritiro a terzi.
Conclusioni
Rintracciare un pacco UPS si rivela un processo lineare, centrato sulla combinazione di un codice univoco e di una rete informativa costantemente aggiornata. Il destinatario impiegando il sito web, l’applicazione mobile o un servizio di terze parti ottiene in pochi secondi la posizione del proprio acquisto e la data stimata di arrivo; il mittente, dal canto suo, dispone dello stesso panorama di dati e può intervenire tempestivamente qualora sorgano imprevisti. In assenza del numero di tracking interviene la ricerca per riferimento, mentre i dieci giorni di giacenza negli Access Point forniscono un margine di sicurezza ulteriore per chi non possa ricevere alla prima consegna. Alla fine dell’esperienza si scopre che tenere d’occhio il percorso del proprio gadget tech non solo è possibile, ma è davvero un gioco da ragazzi: bastano pochi clic, una manciata di secondi e un codice alfanumerico di diciotto caratteri per trasformare l’attesa in semplice curiosità informata.